lunedì 1 dicembre 2008

e anche il Parmigiano...

Maxi sequestro di forme di formaggio nel Parmense. 2.021 forme - in parte già stagionate come parmigiano reggiano - per un peso complessivo di circa 80 tonnellate e per un valore commerciale di 800.000 euro, sono state ritirate dai carabinieri del Nas di Parma, nel corso di una ispezione in un caseificio-latteria nel Parmense.

Qui troverete l'articolo completo

http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/cronaca/nas-parmigiano/nas-parmigiano/nas-parmigiano.html

ma da quanto tempo ci vendono questi prodotti?

beati voi che non mangiate i formaggi! perché non ho ancora trovato notizie che riguardano altroe cose che vi piacciono :-P

martedì 14 ottobre 2008

Galbani vuol dire fiducia?

Ricorderete sicuramente questa frase, la vecchia pubblicità della Galbani...

credo che le cose siano cambiate, almeno un pò.

Questo è parte di un articolo apparso su repubblica.it oggi:


Accade a Perugia, dove alcuni lavoratori - venditori e addetti allo stoccaggio - hanno presentato un esposto in procura contro la Galbani, denunciando di essere "stati obbligati, per anni, dai capi del personale, a vendere merce con la data di scadenza contraffatta". A disposizione dei magistrati ci sono documenti, fotografie e registrazioni audio piuttosto esplicite. Nella denuncia si fa riferimento a grossi quantitativi di prodotti piazzati sul mercato dopo provvidenziali lifting nel deposito perugino dell'azienda. Da lì - stando al dossier ora al vaglio degli investigatori - dal 2000 in poi sarebbero partite tonnellate di formaggi e salumi "tenuti in vita". Il marchio Galbani è già coinvolto nell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Cremona e Piacenza. Compare tra i principali fornitori della Tradel, una delle aziende "riciclone" che tra Lombardia e Emilia Romagna acquistavano formaggio scaduto o avariato e lo "bonificavano" mischiandolo a prodotto fresco. Precise responsabilità, in quel caso, sono emerse a carico di alcuni impiegati degli stabilimenti Galbani di Certosa di Giussago e Corteolona (Pavia). Decine di tonnellate di merce qualificata come "residui di produzione lattiero casearia per trasformazione a uso alimentare" erano in realtà costituite da croste di gorgonzola ad uso zootecnico e cagliate scadute. Egidio Galbani Spa produce i formaggi Bel Paese, Certosa, Santa Lucia e Galbanino. Fa parte della francese Lactalis, il gruppo caseario numero uno in Europa, già proprietario di altri marchi italiani tra cui Invernizzi e Locatelli. "Big logistica" è la società che distribuisce e vende tutti i prodotti Galbani in Italia.


Nel deposito di Perugia operano 26 camioncini, ognuno dei quali "piazza" in media 60 quintali di merce al mese, complessivamente 15 tonnellate. È qui, nella base umbra, che deflagra il caso "etichette". Tutto inizia nel 2005. Con una denuncia "interna". Alcuni dipendenti si rivolgono al direttore del personale (tuttora in carica). Non ne possono più di quello che - in una serie di comunicazioni riservate - viene definito un "sistema vergognoso". Informano il dirigente su ciò che sistematicamente avviene nel deposito. Una serie di "incastri" sulle confezioni di formaggi e salumi: scadenze prorogate, cancellate con solventi in modo tale che il prodotto possa essere venduto senza problemi. Fatture e bolle di accompagnamento modificate ad arte. Qualche esempio? La mortadella "Golosissima" scade il 16-01-2003 ma la fattura di vendita riporta la data 24-01-2003. Le mozzarelline Santa Lucia scadono il 5-5-2005 e però vengono vendute l'11-05-2005. La stessa sorte tocca alle ricottine (confezioni da 250 gr), al provolone piccante, al pecorino sardo Castenuri, alla Certosa, alla caciotta e al salame Milano (confezioni da 3 kg). E dunque: tutto questo i lavoratori riferiscono - prove alla mano - al direttore del personale. È il 14 novembre del 2005. L'incontro avviene in un hotel di Perugia. "C'è da vergognarsi", "i capi sanno tutto", "se vengono fuori queste cose, l'azienda chiude domani". Di fronte all'outing degli addetti, il dirigente promette interventi immediati, ma allo stesso tempo li dissuade dall'intraprendere eventuali azioni di denuncia. "Certo, bisogna intervenire... - dice - metti che qualcuno si sente male dopo aver mangiato sta roba, ma non sia mai che stè notizie escano fuori di qui". Passa un mese e Galbani corre ai ripari. Un ispettore amministrativo viene inviato nel deposito. Controlla la merce nei furgoni, accerta che è scaduta. Partono i controlli a campione in un paio di negozi. I formaggi e i salumi taroccati, quelli dove viene acclarato il "trucco" sulle confezioni, vengono acquistati dalla stessa azienda. Tolti dagli scaffali. Ma il sistema non cessa. Di più. I vertici aziendali vengono informati anche del problema delle "carenze igieniche" durante le operazioni di stoccaggio della merce. Merce stivata fuori dalla celle frigorifere. A volte addirittura in "celle private" ovvero garage. Trasporto con mezzi non idonei. Finisce tutto nel dossier presentato in Procura.

martedì 30 settembre 2008

Mangia salsa piccante e muore

Gb, tragico epilogo di una sfida. Voleva vincere una scommessa con un amico il 33enne autista inglese Andrew Lee, che è morto nella notte di sabato per un infarto dopo aver mangiato una salsa super-piccante da lui preparata. La causa del decesso e' stata ipotizzata dopo che i medici hanno effettuato un'autopsia sul corpo dell'uomo a Edlington, nel West Yorkshire (Inghilterra centrale),dopo che era stato trovato morto nel suo letto. Aspirante cuoco, il signor Lee aveva lanciato la sera prima una sfida di resistenza al fratello della sua fidanzata, mentre, come spesso faceva, preparava la cena ai suoi ospiti: un'intera cesta di peperoncini rossi, usati come ingredienti di una salsa, sono stati letali per l'uomo che dopo averla ingerita ha iniziato a soffrire di nausea e forti fitte allo stomaco. Test tossicologici sono in corso per accertare se il decesso sia dovuto a una particolare reazione al cibo: i medici hanno confermato che il signor Lee era in ottima forma, avendo perfettamente superato solo pochi giorni prima le visite mediche al lavoro. [TGCOM]

La notizia originale era sul Daily Mail Online:

Aspiring chef dies hours after making ultra-hot sauce for chilli-eating contest
An aspiring cook who challenged his friend to a chilli-eating contest died just hours later.
Andrew Lee, 33, had used a bag of home-grown red chillies to make a super-hot sauce.
The forklift truck driver, who had recently passed a medical at work, dared his girlfriend's brother to eat a spoonful - then ate a plateful himself. Shortly after he had a heart attack and died.
Andrew Lee made an ultra-hot sauce with homegrown chillis. The morning after he was found unconscious and paramedics were unable to revive him
Mr Lee took a jar of the sauce to his girlfriend's house last weekend, where he challenged her brother Michael, his family said.
His sister, Claire Chadbourne, 29, explained: 'They had a contest over who could make the hottest chilli sauce.
'Andrew had used chillies to make Thai dishes before but had never made anything this hot.
'My dad grew the chillies especially for Andrew. The contest was planned and he gave them to him.
'Andrew just ate it with a plate of Dolmio. It was not a proper meal because he had already eaten lamb chops and mash after coming home from work. I don't know if Michael ate the chilli sauce as well.'
But as he went to bed after the contest, Mr Lee, of Edlington, Doncaster, had complained of itching, she added.
The next morning, his girlfriend Samantha Bailey, a mother of four, found him unconscious.
She called an ambulance, but paramedics were unable to revive him. Mr Lee was pronounced dead at the scene.
Mrs Chadbourne added: 'He apparently got into bed at 2.30am and started scratching all over.
'His girlfriend scratched his back until he fell asleep. She woke up and he was dead.
'Who would have thought he could have died from eating chilli sauce? We don't know of anything else that could have caused his death.
'He was perfectly healthy and the post-mortem showed no heart problems.'
She added: 'He loved cooking for his friends and was a good cook. He always said he wanted to be a chef but didn't want to start at the bottom.
'He would do anything for anybody. He never held a grudge and loved fishing and computers.'
Mr Lee's mother, Pamela, 61, said: 'He had used chillies in cooking but never made a sauce like this before.
1'He tested the sauce after making it, stuck his finger in and went to wash it, saying, "Wow, that's hot."
'We don't know what happened to him. Something has given him a cardiac arrest and we can only put it down to the chilli sauce.'
Toxicology tests are under way to see whether Mr Lee had a fatal reaction to the sauce.
Attempts to develop ever hotter varieties of chilli pepper have been condemned by health experts, who warn of potentially lethal effects.
Mild adverse reactions can include burning eyes, a streaming nose and uncontrollable hiccups. [MAILONLINE]

sabato 6 settembre 2008

AAA attenzione!!!

Caso mai vi travaste fuori dall'amata Italia e voleste preparare un piatto di spaghetti per impressionare i nuovi amici...la pasta, portatevela da casa!!! Trattandosi dell'ingrediente piu' importante, usate solo la vostra marca favorita che avrete saggiamente infilato in una tasca della valigia! Non fidatevi dei prodotti locali, neanche quando c'e' scritto "Prodotto con il migliore grano duro proveniente dall'Italia!" Sono cazzate...

In ogni caso fuori dalla stivale un piatto di spaghetti buono non sanno nemmeno cosa sia ;-P

Ciao mangioni, da lunedi' ricomincia la dieta, bleah!!! ^____^

venerdì 5 settembre 2008

Oggi mi sono imbattuto sul sito web "Sur La Table" una ditta di Seattle negli Stati Uniti, specializzata in articoli per la cucina.

In prima pagina, in bella mostra, ci sono vari link a prodotti legati all'italia, e particolarmente mi hanno incuriosito i prodotti di tal Mario Batali, un americano di origini italiane, che sembra alquanto famoso, con tanto di serie televisiva.

Mi ha colpito in particolare questo prodotto, una piastra di pietra ollare, da mettere sul grill per fare la carne alla piastra, ecco la descrizione dal sito:

"Grill flatbreads, fish, seafood and more alla piastra—the traditional Italian method of cooking on a flat griddle stone over a hot fire. Mario’s versatile take on this classic cooking technique is cut from a unique type of granite that conducts heat beautifully—much like cast iron. Easy to use: just preheat the stone on the grill and brush lightly with oil. Features a raised grill surface on one side and flat griddle on the other. 10" x 14"."

Il tutto per $49.95

martedì 19 agosto 2008

Di... vino pedalare


Può capitare, ogni tanto di avere bisogno di un po' di carburante per andare avanti in bici... e quindi...

giovedì 7 agosto 2008

W il Maiale!!!

Rilancio il post di Swarovski, questo e' quello che si legge davanti ad un macellaio in Irlanda specializzato in prodotti suini sopraffini: "bacon from pigs that died happy" traducibile in "pancetta da maiali morti felicemente".

mercoledì 6 agosto 2008

W il Pollo !!!!

Signori, ritorno dalla terra dove guidano dal lato sbagliato riportando a casa un ottimo esempio di marketing: davanti ad un locale la cui specialita' e' il pollo fritto ho scattato per voi questa foto....

venerdì 25 luglio 2008

Avessi i soldi...

Altro che SUV! Questo mi comprerei! Sarei il terrore di tutti i bovini e suini!
Una super griglia semovente! All'attacco!
http://www.grillery.com




lunedì 21 luglio 2008

Come mescere il vino...


Sperando di non sollevare la polemica del Ravi, un "simpatico" mescitore di qualsiasi liquido in bottiglia trovato in un negozio girovagando in pausa pranzo...